MASSA. Forse non lo sa nemmeno lei e – ci auguriamo – non lo scopra mai. Che è brava, intendiamo dire, perché la sua arte, prima di ogni altra cosa, è divertimento. Si prende così poco sul serio, Clara Mallegni, che si veste, specialmente per le grandi occasioni, in modo stravagante oltre ogni ragionevole bizzarria. E oggi, 4 ottobre, per Clara Mallegni e per le sue sculture è stato davvero un giorno importante. Molto. Perché a casa loro, ai profeti, si offre sempre uno spazio angusto. Con la scultrice, invece, Comune e Provincia di Massa hanno voluto invertire nettamente la tendenza, ospitando addirittura Nel blu dipinto di blu le sue opere (poi ne parliamo, eh), curate da uno dei suoi più prodighi mentori, Lodovico Gierut, in due dei saloni del Palazzo Ducale di Massa, nella centralissima piazza degli Aranci, invasa, quest'oggi, dagli indigeni in festa che hanno voluto onorare, con una giornata insolitamente estiva, il santo patrono.
Un palazzo questo, che a sentire il Sindaco, Alessandro Volpi e il Presidente della Provincia, Giovanni Lorenzetti, è una delle ultime vittorie riportate dall’Amministrazione politica perché, da quanto si è potuto evincere dai loro interventi che hanno dato inizio in termini ufficiali alla vernissage, sembrava che l’antico e prestigioso immobile dovesse chiudere i battenti. E invece, complice, se volete, l’arte solare di Clara Mallegni, il palazzo rococò, è rimasto aperto, ospitando alcune delle sue opere, che hanno, come centro nevralgico del messaggio, l’uomo, con la sua forza, la sua determinazione, il suo equilibrio, la sua voglia di assicurare, alla donna e dunque all’artista, la serenità. Che ha bisogno del blu, per realizzarsi e l’accostamento al mare, prima, e al cielo, dopo, sono inevitabili. Raccontarle è impresa sciocca, perché ogni spettatore è libero, anzi, obbligato, a dare, al corpo dell’espressione, l’intuizione che reputa opportuna, l’interpretazione che le emozioni gli suggeriscono. La stessa Clara Mallegni, del resto, si muove sotto l’impulso, unico e diretto, delle sensazioni, delle insopprimibili necessità umorali che sono, tra le mani di un’ispirata, arte. È un’autodidatta, Clara Mallegni, viareggina, residente a Massa, con la possibilità di circumnavigare il mondo con le sue creazioni, che arriva alla scultura passando attraverso piani inclinati apparentemente lontani, più che separati: ingegneria, studi ambientali, materia, centralità, rigenerazione. Una delle branche dell’arte contemporanea poggia il fulcro attorno a questi principi e qui fa roteare la propria comunicazione, che non ha bisogno di traduttori, simultanei, interpreti: arriva dove ogni visitatore consente a questa il passaggio, il transito, la libera circolazione. Una miriade di critici, tutti particolarmente stimati, per Clara Mallegni hanno speso parole particolarmente importanti, riconoscendole un’ordinata trasgressività, un’imponente carica esistenziale e un gusto, sano e antico, per la bellezza. La mostra resterà aperta fino al prossimo 22 ottobre, tutti i lunghi fine settimana, dalle 17 alle 20. Fate voi.