di Graziano Uliani
PORRETTA TERME (BO). Ascoltando i dati giornalieri dei contagiati dal Coronavirus sembra di assistere alla lettura dell’esito delle elezioni. Ognuno li dà a proprio uso e consumo. L’unica differenza è che quando saranno definitivi, avremo perso tutti. Poi, guardando tutto il giorno quello che scrivono su Facebook, rischiavo di sentirmi un filosofo anch’io e ho fatto un esame di coscienza. Meglio tornare a volare bassi. Restando in casa, abbiamo forse perso solo qualche mese di vita, senza poter fare le cose di tutti i giorni. In molti avranno perso per davvero un bel pezzo della loro vita perché non ce l’hanno fatta. Ci sono molte cose che non mi mancano in questa sosta forzata, tipo quella di buttarmi nella calca del lungomare di Viareggio durante il Carnevale o nello shopping sfrenato di qualche Centro Commerciale. Mi ero soffermato a vedere la sceneggiatura della fiction dedicata ad Alberto Sordi sulla tv nostrana e mi è venuto voglia di cose normali.
Come erano belli gli anni ’50. Ristorantini dove mangiavi all’aperto, sotto un bersò di piante rampicanti e un arredamento rimediato da qualche parte con sedie diverse una dall’altra. Cibi semplici e vini a consumo con l’oste che ti diceva se non ti va bene, vai da un’altra parte! Pensare che c’è gente che trova soddisfazione a sciare nella neve finta di uno shopping center a Dubai o andare in gondola alla finta Venezia di Las Vegas. Io invece, quando è finito tutto, voglio tornare nei boschi dell’Orsigna, cercare un buon posticino dove mangiare, uno di quei posti dove le seggiole son una diversa dall’altra. Caro Luigi Scardigli, avevo difficoltà a dormire, ma da quando so che non potrò fare il Soul Festival in Luglio, dormo come un ghiro!