di Luigi Scardigli

Benvenuto, Palomar. Il nuovo bimestrale, dell'omonima associazione, battezzato stasera al Palazzo dei Vescovi di Pistoia, in piazza Duomo, ricorda, ai meno giovani, i fogli di stagioni passate.

 

Qualcuno della redazione, probabilmente, soffrirà ancora di quella straordinaria nostalgia, ma non è un giornale retrospettivo. E', come è scritto in prima pagina a cararteri cubitali, un giornale a difesa della deriva (inevitabile) causata dall'imprecisione del linguaggio. Su questo primo numero, sotto la direzione di Nicola Ruganti, i servizi, senza foto, di Andrea Ottanelli sulla china, aspra e dura, della Porrettana, Rodolfo Sacchettini, sul progetto T affidato in avanscoperta a Gli Omini, Daniele Mannelli sulla strategia della Società della Salute, Luca Gori, sull'assistenza ai disabili della Maic, Rosaria Tartarico sulla progettazione del vecchio Ceppo, un incontro con Francesco Giovannini e un intervento di Francesca Matteoni, con un epilogo di questo primo numero primo (dicembre 2015-gennaio 2016) affidato ad un intervento di Dominique de Villepin sui fatti cruenti dello scorso 13 novembre a Parigi.

Benvenuto di nuovo, Palomar!

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