PISTOIA. È passato un secolo, anzi, un millennio dalla prima volta del Blues’In a Pistoia. Il Sindaco della città era Renzo Bardelli; Marcello Bucci l'assessore alla cultura. La stragrande maggioranza dei pistoiesi, così poco contaminati (ora lo sono solo geograficamente, ma l’indole impermeabile è quella di allora), storsero il naso a quell’evento, augurandosi che quella fosse la prima e unica volta e di non rivederlo mai più. Per fortuna, invece, il tempo, come si dice, è stato galantuomo e da allora, da quel 14, 15 e 16 luglio 1980, il Festival Blues non si è mai fermato e continua a esserci. Il cartellone della 40esima edizione è già quasi confezionato; manca forse ancora qualche nome e pochi dettagli, ma ci risiamo, per fortuna. Ve ne parliamo con così grande anticipo perché oggi, sabato 9 marzo, è stata inaugurata, nelle Sale Affrescate del Palazzo di Giano, la mostra fotografica (resterà aperta al pubblico fino al prossimo 24 marzo) che ritrae, a grandi linee, la storia di questi trentanove anni trascorsi insieme al magma della musica. All’appello in Piazza del Duomo, dal Santuario, mancano solo due nomi: Eric Clapton (per un cachet esoso) e Bruce Springsteen (fu colpa nostra, ma per ansia da scoop).
Tutti gli altri, oltre quattrocento, ci sono tutti, ma tutti veramente. Il nastro dell’inaugurazione l’ha tagliato ovviamente il Sindaco, Alessandro Tomasi, che quando in piazza si presentò B.B. King, non era ancora nato, accompagnato dal nuovo Prefetto (Prefetta lo scrivono gli altri, noi no), Emilia Zarrilli, da una parte della Giunta Comunale e dalla Tafuro dinasty, che è la famiglia che gestisce la manifestazione dalla sesta edizione, quella del 1985. Per segnalarvi la mostra fotografica bastava scrivere un post su Facebook: lo avrebbero saputo molte più persone e decisamente prima. Ne scriviamo perché noi, al Festival, ci siamo sempre stati, già dalla prima indimenticabile volta e siamo ancora del medesimo avviso: che questa manifestazione ha il respiro internazionale e seppur occorra fare i conti con il tempo che passa e con le nuove norme, non si può e non si deve in alcun modo disperdere, ma difendere e rinforzare. Ne scriviamo anche perché proprio quella prima volta, oltre a figure semplicemente leggendarie, vedemmo per la prima volta dal vivo il nostro idolo musicale, Pino Daniele, che chiuse la sua piccola, ma intensa esibizione, con A me me piace ‘o blues. A noi, ‘o blues, ci piace ancora, proprio come allora, nel 1980 e di ascoltarlo ne abbiamo sempre una gran voglia.