di Catia Zanella
LA VENDETTA di Peppino Lo Cicero, camorrista di seconda mano in pensione, a cui viene ucciso il figlio, anch’esso sicario alla mercé di un boss locale. Senza capirne i motivi, in una Napoli quasi sempre in penombra, scura e oscura, un mausoleo che trattiene per se’ ogni tipo di storia che genera, il magistrale Toni Servillo, affiancato dal suo amico e complice da una vita, Totò ‘o macellaio (Carlo Buccirosso) e Rita (Valeria Golino), la sua amante di sempre, consuma la trama e parallelamente si interroga sulla probabilità che contare solo su se stessi a volte ti salva la vita; altre no. Non disvela l’origine dell’una o dell’altra sorte. Lo spettatore di 5 è il numero perfetto deve fare per questo anche una parte attiva: si deve inserire e deve entrare forzando un po’ lo schermo. I lampi delle pistole e i bang bang sono la vera colonna sonora di questo film che adatta per il grande schermo il fumettista Igort. È stato un film di lunghissima gestazione, soprattutto perché avevo molte richieste da ogni parte, non solo dall’Italia.
Evidentemente si tratta di un fumetto molto cinematografico. Sono un autore che ha avuto abbastanza fortuna, per cui la mia attività si è svolta a cavallo tra Italia e Giappone, sono stato il primo autore occidentale a lavorare con il manga, e quindi forse nel film troverete delle assonanze con la cultura asiatica e con un certo modo di raccontare. La cultura asiatica si approccia con la divisione del lungometraggio in capitoli (stessa modalità di divisione dei manga): cinque, per attenersi al titolo e per rispettarne il refrain. Continua con la fusione del disagio dell’uomo contemporaneo che trova le sue radici nel passato, una storia di ordinaria delinquenza che trattiene in se’ le pochezze e le delusioni dei sentimenti del genere umano. Non è solo intrattenimento questa carta stampata su pellicola, ma una vera asiatica via di fuga verso un altro pianeta, ora sì, luminoso e assolato, che bypassa e ricorda, ma solo per contrastarle, le incessanti piogge napoletane del film. La sana e immutabile via di fuga.