di Simona Priami

LA TRAMA, semplice e lineare, mette in primo piano una profonda e particolare storia d’amore descritta con eleganza dal grande regista, sceneggiatore e produttore finlandese Aki Kaurismaki; Ansa e Holappa, due poveri proletari più volte licenziati, si incontrano e si guardano in un locale con illuminazioni arrangiate, presentatrice attempata, dove si canta e ci si improvvisa cantanti, il vecchio karaoke. Successivamente, il destino rema contro i due innamorati: un amore di sguardi e poche parole, in cui si incontrano per poi perdersi più volte. Kaurismaki mostra una realtà fatta di duro lavoro, alienante e umiliante, ripetitivo e pericoloso, fatto di contratti che sfruttano al massimo i lavoratori, controllati e sottopagati, un mondo difficile descritto nei minimi dettagli, tanto da essere ironico e inimmaginabile. Nell’universo del regista, ovattato e lento, l’esterno si manifesta solo attraverso vecchie radio (con Kaurismaki niente TV, solo cinema e radio) che parlano ininterrottamente della guerra in Ucraina. Anche con Foglie al vento, il regista finlandese conferma il suo perfezionismo nelle immagini simmetriche; ogni inquadratura è estremamente espressiva e minimalista, un film puro, limpido, delicato, perfettamente costruito, dolce e tenero, che mostra anime povere inquadrate spesso accanto, in abitazioni estremamente modeste, con arredi semplici, ma con perfetta armonia cromatica; tutto è ridotto all’essenziale. Le due anime si perdono, ma si ritroveranno: dove? Davanti al cinema, come se questo fosse la speranza nel vuoto e nel buio, l’amore in un mondo difficile, l’ancora di salvezza nell’incomunicabilità e nel silenzio hopperiano. Numerosi i temi importanti trattati anche se non direttamente: l’alcolismo per non sentire la solitudine, l’umanità dei non abbienti, la loro grande dignità e la loro forte solidarietà. Bellissima la scena in cui le colleghe difendono la protagonista, si licenziano come protesta, si ribellano a un sistema offensivo, alienante e assurdo, poi si capiscono e si salutano con un semplice sguardo. Foglie al vento ricorda il grande maestro Charlie Chaplin, intravisto nei numerosi e bellissimi manifesti che addobbano le scabre pareti degli ambienti interni, ma anche gli esterni, spesso echeggiato ma soprattutto ricordato per la sua capacità di amare e mettere in mostra la forza degli umili.

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