QUESTO IMMENSO la conoscono in pochi, di Pino Daniele. Primo, perché appartiene a un album, Dimmi cosa succede sulla terra, oggettivamente non proprio riuscitissimo, a differenza dei precedenti. E poi, è uno di quei brani, dell’inimitabile artista napoletano, che non è entrato, a pieno tutolo, nell’immaginario collettivo, come lo sono, senza ombra di dubbio, tutti i motivi dei primi quattro album: non offre rime inesorabili e, canticchiarlo, è, oggettivamente, impetuoso. Occorre avere una grande sensibilità artistica, per farlo; essere in possesso di un diaframma portentoso e conoscere, tassonomicamente, il rapporto che l’autore aveva con se stesso e con le sue canzoni. Sì, è l’identikit di Giorgia e infatti Giorgia si è presa la briga di interpretarlo, regalando, a quella sparuta rappresentanza di spettator/telespettatori che ha affollato l’arena calcistica partenopea e la prima rete televisiva, le emozioni del tributo. La serata organizzata allo stadio san Paolo di Napoli per la sensibilizzazione di due nobili cause e per consentire a chiunque abbia la patente di cantante, autorizzazione rilasciata non certo dalla motorizzazione, ma chissà da chi, di ricordare di essere stato amico, in un modo o in altro, di Pino Daniele, è stata oggettivamente brutta, compensata, ribadiamo, dalla magnifica interpretazione di Giorgia, semplicemente immensa, l’unica alla dignitosa altezza di poter ricordare lo scomparso Lazzaro felice. Di tutti gli altri, dai quali escludiamo gli strumentisti, naturalmente, non ne parliamo perché non abbiamo assolutamente nulla da dire, se non raccomandar loro limitare a ricordarlo, se ne han voglia, Pino Daniele, ma facendolo cantando le loro di canzoni. Che è già tanto!