di Chiara Savoi

SIENA. Siamo in Sicilia e l'anno è il 1862 e già dal titolo, Amori e sapori nelle cucine del Principe (di Roberto Cavosi e la regia di Nadia Baldi), sappiamo che ci saranno sicuramente riferimenti al testo di Tomasi di Lampedusa e che forse assisteremo a una sorta di rumori fuori scena, scoprendo cosa poteva accadere nelle cucine durante il famoso ballo del Gattopardo in cui il principe Salina balla con la figlia del parvenu Sedara, Angelica. Così si apre il sipario e, invece di recitare il rosario nel salone della villa con Donna Stella, la moglie di Salina, che dà inizio al romanzo, il rosario viene recitato in cucina dalla cuoca e i suoi sottoposti. I riferimenti al Principe, a Sedara, a Garibaldi e all'Italia che sta nascendo sono tanti e fanno da contorno alle portate della cena: sembra quasi che l'Italia debba farsi dentro quella cucina. Apparentemente tutto tranquillo: torna il figlio in congedo e gli ordini per cucinare sono stati fatti. Eppure, se vogliamo che tutto cambi, bisogna che tutto resti così. Ma niente resta così perché arriva il cuoco del Principe e sconvolge tutte le carte, le pietanze e mette persino in discussione come Teresa/ Marianna sia diventata cuoca. Discussioni, litigi ed erotismo (grazie all'azzecatissima figura della servetta) che ostacoleranno la preparazione del banchetto. La regia è fresca e vivace, grazie all'uso sapiente delle luci, della musica e di una scenografia con cui giocare per tutto il tempo. I fuochi della cucina sono scale, panchine, letti e piedistalli. I lampadari diventano le crinoline delle dame, ma anche oggetti che volano in un momento di disperazione.

Culicchia è uno straordinario Giancarlo Ratti che ha intrigato il pubblico con i suoi pensieri d'amore e di affari (tornato a casa avevo voglia di caciocavallo, chissà perché!) e ci ha fatto sperare che Sedara fosse migliore di come ce lo ricordavamo. È la voce di chi non ce la può fare ma che vede tutto come sta davvero. Tosca d'Aquino è la cuoca, la protagonista, con mille sbalzi di umore e la voglia di danzare. Giampiero Ingrassia è il suo rivale, quello che cucina ogni giorno per il suo grande amore, il Principe e l'unico che sappia la verità su di lei. La scena di loro due prima della fine del primo atto è molto credibile e godibile, così come le voglie sporcaccione della servetta che sublima guardando da lontano il Capitano e la scollatura di Angelica.

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