di Silvano Martini
PISTOIA. Come tutte le manifestazioni estive, anche il Pistoia Blues Festival ha dovuto prendersi una pausa. Non si è però fermato, cedendo il passo alla paura dello stramaledetto Covid 19 ma, nel pieno rispetto delle normative vigenti, ha messo in piedi una manifestazione che si presenta sotto le mentite spoglie di Blues Around e che comprende, oltre a nomi di spicco del panorama nazionale, almeno quelli che hanno deciso di mettersi in gioco intraprendendo brevi tour, anche alcuni nomi che appassionano intenditori del genere. La formula è quella di presentare questi nomi in giro per la città, tra piazze e locali. Il primo nome che si è presentato nella città del blues per eccellenza è quello dei Superdownhome. Erano già stati sul palco principale del Pistoia Blues nel 2018, lasciando stupito il pubblico che era venuto per apprezzare il grande Billy Gibbons, headliner di quella serata con i Supersonic Blues Machine. Ieri sera, 16 luglio, si sono presentati sul palco del delizioso Fortezza 59, il nuovissimo locale situato all'interno del Parco della Resistenza, conosciuto meglio dai pistoiesi come Piazza D'Armi.
Piccolo palco all'esterno del locale, dove sotto agli ampi gazebo un bel pubblico se ne stava seduto, sorseggiando drinks e birra, in attesa di essere investito dal poderoso, ma allo stesso tempo raffinato, rural-blues del duo. Poderoso blues che non è decisamente mancato. Il duo, vale a dire Henry Sauda e Beppe Facchetti, si sono presentati con le loro cigar box e batteria e hanno dato il via ad un'ora e mezza di blues rurale proiettato in un futuro che attinge da spazi e territori quali quelli del folk, del country e persino del punk. L'inizio delle danze è con Razor Action Blues dal loro penultimo album Get My Demons Straights, brano che nell'album vede la partecipazione di Popa Chubby, seguito immediatamente da Stop Breaking Down Blues di Robert Johnson, così, tanto per mettere le cose in chiaro, visto che un buon inizio può decretare decisamente l'andamento di un match; in questo caso l'inizio è stato davvero al fulmicotone e il pubblico attento non ha mancato di sottolinearlo con applausi. L'artista che ha ispirato il duo è il barbutissimo californiano Seasick Steve e l'ispirazione si sente tutta. Il terzo brano è tratto dall'ultimo album, che hanno stampato, in un bel vinile in edizione limitata da 500 copie, per il recente Record Store Day; l'album si intitola Blues Case Scenario e il brano è Booze Bloodhound. Da lì in poi è stato un susseguirsi di classici e brani propri, che hanno fatto passare in un attimo l'ora e mezza a loro dedicata. Dopo il concerto, i due bresciani, disponibilissimi, si sono intrattenuti a parlare con il pubblico, prima di salutare tutti e partire, on the road, per una nuova data. Sentire del blues a Pistoia è un po’ come andare a mangiare il cacciucco a Livorno o la bistecca a Firenze; è il luogo deputato per questa musica, in Italia, non c'è proprio niente da fare; quarant'anni di storia in town stanno lì a dimostrarlo.