HA IL SAPORE di un atto di disobbedienza. Ma non lo è. Anzi, rappresenta la speranza, la voglia insopprimibile di musica, il suono senza tempo, senza barriere, senza alcuna precauzione delle note. Si tratta della meravigliosa celebrazione del Piano Day, che quest’anno coincide, ahitutti, con questo inimmaginabile e inenarrabile periodo. Perché domenica 28 marzo, rispettando, con inattaccabile scrupolo, ogni forma possibile di contagio, nel Teatro Cesare Caporali, gestito dalla Compagnia del Sole, a pochi chilometri da Perugia, tutti i pianisti del Mondo festeggeranno il loro Natale, che coincide con l’ottantottesimo giorno dell’anno, quanti sono i tasti di un pianoforte. L’idea, meravigliosa, l’ha avuta Nils Frahm, polistrumentista tedesco, che da sempre abbina agli studi classici ogni possibile contaminazione sonora e dalla sua iniziativa, ogni ottantottesimo giorno dell’anno, i pianisti celebrano e diffondono il loro giorno speciale.
Per questa edizione, funestata da questa infausta, drammatica e tombale pestilenza, seppur senza l’indispensabile supporto umano e morale del pubblico, convocati dal professore di musica e in particolare di tecnica dell’improvvisazione - Antonino Siringo, Direttore artistico della manifestazione -, Bruno Canino e Patrizio Fariselli, geni distanti, ma facilmente sovrapponibili, l’uno sull’altro e soprattutto le loro fantastiche virtù musicali, si succederanno nel pomeriggio allo strumento, introdotti, in ordine sparso, da quattro giovanissimi allievi della Scuola di Musica del Trasimeno: Nicole Altieri, Giada Fanfano, Arun Ferrara e Giorgio Papa. Oltre ai protagonisti musicali e ad alcuni addetti ai lavori, facenti parte del Ponte di Archimede Produzioni e Stazione Utopia - che sempre a Panicale animano l’Arca di Pan, vecchio frantoio ristrutturato per ospitare e organizzare eventi artistici - organizzatori e produttori dell’evento, al quale collabora il Comune di Panicale, nel Teatro Cesare Caporali non ci sarà nessuno; una solitudine lancinante, per una concentrazione massima e un inno alla vitalità della musica, che sarà amplificata dalla diretta Streaming, sulla piattaforma di Facebook, e dalla diffusione sonora della manifestazione in tutte le vie del borgo umbro, dove residenti e parecchi affezionati potranno, seppur virtualmente, accompagnare le esibizioni dei due concertisti, due anime esemplarmente nobili del piano: un mostro sacro della musica classica, Bruno Canino, da sessant’anni in coppia con Antonio Ballista e da trenta elemento indispensabile delle orchestre più prestigiose del Mondo e il genio di Patrizio Fariselli, che iniziò a scolpire la propria carriera in quel gruppo meraviglioso che furono gli Area, dell’indimenticabile e indimenticato Demetrio Stratos. Questa celebrazione, inutile nasconderlo, ha anche, e vuole avere, la forza di un segnale inequivocabile di resistenza ed eternità: la resistenza, in questa parentesi così triste e faticosa, che sta mettendo a dura prova il genere umano e l’eternità, della musica e dei suoi protagonisti, che non si può e non riesce a fermarsi al cospetto di qualsiasi tragedia.