COME NONNA ANGELA, chissà quanti vecchi avranno affrontato i mesi più duri della pandemia con il terrore di non farcela e con l’angoscia di morire lontani e soli dagli affetti più cari. È per questo che il Ministero della Cultura, ora che la nebbia in fondo al tunnel sembra iniziare a diradarsi, ha finanziato il progetto di Luca Romani, Presidente dell’Italian Blues Union, nonché patron del Torrita Blues Festival: una compilation di inediti, tutti rigorosamente blues, dal titolo inequivocabile, Il valore della vita. Si tratta di venti brani, scritti da altrettanti musicisti/ambasciatori, ognuno rappresentante della propria Regione, ai quali è stato espressamente chiesto di scrivere una canzone che potesse in qualche modo ricucire lo strappo forzoso e coatto che ha tenuto lontani, tutti, dai loro cari più fragili: i vecchi. Il Cd dovrebbe essere presentato il prossimo 21 giugno (si vocifera a Milano, per adesso, ma nulla è stato ancora definito), per la giornata della Festa della Musica, che quest'anno assumerà un significato che andrà ben oltre quello specifico già di per sé particolarmente ricco, nella speranza che quel giorno sia veramente estate e che, nonostante il caldo, ci si possa finalmente (ri)abbracciare.
Non conosciamo i brani, né i loro interpreti, scritti dai musicisti sparsi per tutto lo Stivale; sappiamo però a chi, per la Campania, Luca Romani ha chiesto di scrivere una canzone. Si tratta di Gennaro Porcelli, tra i migliori chitarristi blues in circolazione, da oltre tre lustri strumentista della band di Edoardo Bennato e solido punto di riferimento, con la sua omonima band, del panorama musicale europeo. La prima persona che mi è venuta in mente – racconta lo straordinario chitarrista napoletano – è stata mia nonna Angela, che mi ha cresciuto. Ricordo i momenti più difficili, quelli nei quali non sapevamo ancora cosa stesse succedendo e come sarebbero potute andare le cose. Non abitiamo insieme e per molto, troppo tempo, non sono riuscito a vederla. Ma la canzone che ho scritto, con il supporto alla batteria di Maura De Santis, un’allieva del mio laboratorio di Napoli, non è voluta essere una dedica personale a mia nonna, ma un inno, anzi, un valore, alla vita, per tutti i vecchi con i quali noi giovani siamo profondamente in debito. Il titolo del pezzo, scritto in due notti felicemente insonni e poi prodotto in una settimana nel proprio studio, Gennaro Porcelli non ha voluto rivelarcelo. Aspetteremo il 21 giugno, la data ufficiale, per conoscere e ascoltare il brano di Gennaro Porcelli, made in Campania, ma anche i nomi, e le loro canzoni, degli altri diciannove ambasciatori, che pensando al lancinante dolore della solitudine sofferto dai vecchi di tutto il mondo, chissà, anche loro, scrivendo il loro brano, si saranno ispirati alla loro Nonna Angela, alla quale, alla fine del pezzo, ognuno di loro, sussurrerà che il peggio è ormai passato.