di Raffaele Ferro

PISTOIA. La prima volta, sì, davvero la prima volta che ci capita di recensire, o meglio, raccontare un concerto, di un gruppo salito sul palco senza aver fatto il sound check. Spocchia? Sicumera? O altre stranezze da storia del Rock? Niente di tutto ciò. Gli sciagurati Subsonica - ci racconta prima dell'inizio l'amico-collega Leonardo Cecconi, che avrebbe dovuto intervistarli - sono rimasti imbottigliati in una delle file più lunghe mai viste in autostrada. Ma veniamo al dunque. Apertura serata affidata al giovane trio i Tersø. minimal elettronica, voce, batteria e tastiere. Semplicità e melodia, e qualcosa di italiano, nel cantato di Marta Moretti, qualcosa di inglese (Portishead, Massive Attack)? nella musica ci fa apprezzare questo gruppo malgrado la brevissima esibizione. Eppoi, come detto, i Subsonica, (e chi non li conosce) sono saliti sul palco senza prima aver annusato l'aria della meravigliosa Piazza del Duomo per la seconda serata dell’edizione 2021 del Pistoia Blues e subito, dalle parole del frontman Samuel, si sono emozionati, chiedendo subito un applauso ai tecnici, per aver risolto da soli il fantomatico sound check.

In sostanza il concerto è stato il racconto della loro discografia, della loro storia. Infatti dagli albori aprono con Come Se, poi Funk Star e subito dopo Cose che non ho. E poi, con crescente groove, altri cavalli di battaglia come Istantanee, Onde quadre. Elettronica come sfondo e rock pop come struttura, hanno riproposto il loro marchio caratteristico, l'architettura sonora sostenuta dal fondatore/chitarrista Max Casacci. Un vero susseguirsi di ricordi in un imponente muro di suono, e come detto, il tutto intervallato dalla narrazione costante di Samuel, nel funambolesco e quasi acrobatico suonare del tastierista e vocalist Boosta, e nel solido drum & bass, rispettivamente di Ninja e Vicio. L'atmosfera in crescendo si è scaldata e il pubblico si è alzato dalle sedie e ha iniziato a saltare, a festeggiare la musica e i ricordi; qualcosa che canzoni come Abitudine, Jungla nord, Il centro della Fiamma, hanno realmente rievocato da quasi trenta anni di carriera dei Subsonica. Dopo una pausa e una scaletta finale di canzoni come Istrice, Eva Eva, finalmente, questo lo diciamo noi che fan dei Subsonica, lo confessiamo, non lo siamo mai stati, una canzone fuori dal loro repertorio, potente e estrema, una bellissima rivisitazione di Up Patriot to Arms, del compianto (e quanto ci manca) Franco Battiato. E poi ancora in salti e canti in coro, fra Samuel e il pubblico, per canzoni come Strade, Sole Silenzioso e Tutti i miei Sbagli, i Subsonica hanno accompagnato la piazza verso un finale esplosivo, una celebrazione del tutto meritata, nella cornice meravigliosa del Pistoia Blues Festival.

 

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