di Adriana Casalegno

FIRENZE. Seduti, a luci spente, veniamo presi dalla musica di Schönberg. L' orchestra del Maggio esegue Verklärte Nacht (nella trascrizione per orchestra e archi), Daniele Gatti dirige. Siamo nella sala Zubin Meta del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino; l'acustica e la visibilità sono eccellenti. Ci immergiamo nei suoni. Siamo condotti nei fili più sottili del tessuto musicale. Ė la maestria dei grandi direttori: Gatti porge l'intero e, allo stesso tempo, dà vita a nota dopo nota, arco dopo arco. La musica comunica e accoglie le nostre emozioni lungo il racconto, dalla tensione iniziale alla serenità finale introdotta da una gioia inattesa. Il lavoro di Schönberg si ispira a una poesia di Richard Dehmel; leggendola riconosciamo le emozioni provate nell'ascolto della musica. La storia si apre in un freddo boschetto. Un uomo e una donna passeggiano; la luna, una luce celestiale, fa da guida sulle alte querce. La donna dice di avere un bimbo in grembo e non ė di chi le sta accanto. Non crede più nella felicità pur volendo essere madre. L'uomo che si sente da lei trasfigurato risponde che non dovrà essere sola, porterà il bimbo per lui. L'universo, tutto, scintilla, due persone con un solo respiro vanno nella notte luminosa.
La trasfigurazione ė il tema scelto da Daniele Gatti. Il concerto prosegue con Tod und Verklärung (morte e trasfigurazione) poema sinfonico op.24 di Richard Strauss. La partitura ha con una poesia di August Ritter un generico legame di atmosfere espressive che rappresentano la tragica lotta di un artista con la morte. Poi dal cielo giunge ciò che l'artista ha sempre cercato: la liberazione dal mondo, la sua trasfigurazione. Daniele Gatti dirige con abilità, con sensibilità, la musica fluente, complessa, densa di sorprese di Richard Strauss. Di nuovo, come dopo l'ascolto di Schönberg, sospesi, attendiamo la fine di ogni vibrazione prima di battere le mani. Lungamente. Chiude il concerto Vorspiel un Liebestod (Preludio e morte di Isotta) da Tristan und Isole di Richard Wagner. Due brani strumentali che stanno all'inizio e alla fine dell'opera e che lo stesso Wagner accostò per le esecuzioni in concerto. Due pagine rappresentative di tutta l'opera che conducono l'ascoltatore alle struggenti sensazioni di una passione totale. Attraverso la bacchetta di Daniele Gatti e l'esecuzione dell'orchestra del Maggio siamo pervasi dall'interpretazione straordinaria di questa musica profonda e carnale. Struggente il cromatismo del Preludio, forti e continue le ascese verso l'alto e, Nella morte di Isotta, la distensione nell'amore trasfigurato che potrà realizzarsi solo attraverso la morte. Ancora nel vortice di sensazioni comunicate, l'Auditorium si esprime in infiniti applausi per Gatti, per il primo violino, per l'orchestra tutta. Grati di aver toccato la Poesia attraverso la Musica, non perderemo i prossimi appuntamenti.

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