di Francesca Infante
CI SENTIAMO di avvertire chi legge che in questo articolo non parleremo di artisti conosciuti, convenzionali o arrivati secondi a Sanremo. Si prega quindi di aprire le vedute e guardare un po' più in là del proprio naso. Sapete chi sono gli Yawning Man? Nemmeno noi lo sapevamo fino a ieri. Provate ad andare su Youtube, scrivere il loro nome e cliccare sul loro ultimo album, Macedonian Lines. Se quello che sentite ha catturato la vostra attenzione, la loro storia lo farà anche di più. Gli Yawning Man sono un gruppo musicale nato alla fine degli anni ‘80 in California. La loro musica è un incrocio fra l'hard rock, il punk e lo psichedelico, ovvero lo Stoner, del quale loro sono fra i fondatori (spiegato in termini molto profani) e sono considerati la principale fonte di ispirazione del genere Desert rock. Ovvero, questi quattro sconsiderati erano soliti prendere il loro furgone, caricarci sopra strumenti, generatori (e birra), portare tutto in un deserto e lì, dopo aver montato il palco, suonare, per il piacere di farlo. Sì, facevano dei rave nei deserti della California. Forti vero? Sarebbe bello poterli ascoltare dal vivo. E se vi dicessimo che esiste un Festival, che li ha ospitati domenica 21 luglio e non in un deserto californiano, ma in un prato, dietro ad un orto, a Tobbiana (Prato)? il Santa Valvola Fest.
E che cos'è il Santa Valvola Fest? Questo nome nasce da Simone, il bassista del mio gruppo, i Nausea Or Questra. Era il nome della nostra agenzia fittizia su Myspace. Venti anni fa, quando abbiamo iniziato a suonare, era in uso che su Myspace che i gruppi scegliessero un nome di un'agenzia “X” che li proponesse per trovare i concerti. Quindi, per trovare un nome un po' dissacrante e soprattutto perché usavamo tutti amplificatori valvolari, è nato Santa Valvola. Poi da agenzia di booking fittizia, è diventata un'etichetta discografica vera e propria. Quindi, è prima di tutto un'etichetta discografica indipendente, nata da Daniele D'Andrea, Filippo Maccari e Simone Nardi, ovvero i Nausea Or Questra, nel 2010. Forti della corrente del Cencio's, di cui erano frequentatori, (Massimo Cherubini, uno dei due creatori dello storico locale pratese, è coinvolto nel progetto del Santa Valvola Fest), sono partiti, anni prima della creazione dell'etichetta, costruendo, letteralmente, il Capanno. Questo nasce infatti come spazio condiviso e sede dell'associazione Blackout, nel 2005. Nel 2008 si è poi trasformato in Live Club. Dopo di che hanno ceduto il loro locale e sono passati a organizzare concerti a Officina Giovani e alla creazione della loro etichetta. Ma solo nel 2014 nascerà il festival Santa Valvola, che quest'anno festeggia la quinta edizione. Nascendo come etichetta discografica, quello che ci poniamo come obbiettivo è di scovare nuovi gruppi, ed è la cosa più difficile, ma anche la più bella. In una frase, detta con semplicità e naturalezza, si racchiude una passione che non si spiega. Quel tipo di passione che fa brillare gli occhi e spinge ad addentrarsi ancora più a fondo in ciò che ami, come se non potessi fare a meno di scoprire il più possibile, per il solo piacere di farlo. Ci siamo aperti a nuove proposte, tipo i GOMMA. Non ci eravamo mai avvicinati a gruppi più giovani. Stiamo cercando di capire quello che sta succedendo nella musica. Se non riesci a capire quello che piace ad un ragazzo di 22 anni, per esempio, finirai per annoiare e non farai proposte che possano stupire qualcuno. A noi interessa soprattutto proporre gruppi che valgono, qualsiasi genere facciano. La cosa bella è quando si incontrano generi diversi; cerchiamo di non fare quasi mai festival di genere. Il fondamento del Santa Valvola è l'amore puro verso la musica, senza restrizioni di genere, ma che anzi è aperto a nuove scoperte, nuovi gruppi, nuovi generi e quindi alla musica, quella che vale la pena di essere ascoltata. La cosa più importante è sicuramente sorprendere il pubblico. Il Festival è a ingresso gratuito, nessuno dei ragazzi che lavora lì viene pagato, ma lo fa in sostegno di un progetto in cui crede (Love Budget). Gli unici a essere pagati sono i gruppi, che comprendendo lo stile del festival, accettano un compenso adeguato ai fondi disponibili. Ma negli anni hanno partecipato anche gruppi locali, che si sono proposti al festival e gruppi prodotti dall'etichetta (vedi Stoner Kebab), che hanno suonato gratuitamente, per puro sostegno allo spirito del Santa Valvola. Alla sua nascita, il Santa Valvola si svolgeva nel parco di Galceti; adesso invece ha trovato casa in una proprietà privata (appartenente alla famiglia di Daniele) a Tobbiana, in via Spina, proprio dietro l'orto di famiglia. Una volta arrivati a Tobbiana, vi divide, dall'orto musicale, soltanto una strada sterrata, un po' polverosa forse e leggermente buia, ma che alla fine nasconde un piccolo gioiello. Un posto dove potete prendere una birra, mettervi dove più vi piace e ascoltare un gruppo, sapendo che chi l'ha scelto, lo ha fatto per sorprendervi e per dirvi qualcosa di nuovo. Quest'anno il festival si è tenuto il 20 e il 21 luglio, ha ospitato 14 band, con concerti che partivano dal pomeriggio. Il palco ha ospitato, sabato 20, i GOMMA, Dino Fumaretto, Cayman The Animal, SNEERS, Frana, SFKNG e Lester Nowhere; mentre domenica 21, gli Holding Patterns, The Turin Horse Divulgazione, may i refuse, Francesco Perissi XO, Umanzukim oltre i già citati Yawning Man che hanno chiuso i due giorni di festival. Ma i ragazzi del Santa Valvola non si fermano quasi mai. A settembre, infatti, faranno tre giorni di concerti, a Officina Giovani, collegati al settembre pratese. Nelle giornate di venerdì sabato e domenica. I concerti saranno sia di pomeriggio (prima dei concerti in Piazza Duomo) che la sera. Per ora i confermati sono: Asino –Mood –Giungla e Tutte le cose inutili (gruppo pratese). Per il post festival i concerti sono secret, ma pare ci siano in previsione delle chicche; e se siamo riusciti a trasmettervi anche uno un po' della passione con la quale lavorano questi ragazzi, sicuramente la sorpresa non deluderà.