di Chiara Savoi
TORINO. Con vergogna confesso che questa è la mia prima volta e l’esperienza è stata bellissima. Siamo a Torino, al Lingotto, la ex fabbrica storica della Fiat trasformata in luogo che ospita varie Fiere durante l’anno e, soprattutto, il Salone del Libro, arrivato alla sua 33esima edizione. All’ingresso una fila composta e scorrevole e all’interno una buona distribuzione del pubblico tra i vari stand. Tre padiglioni comprensivi di tutte le espressioni possibili dell’editoria, dalla narrativa al comics, passando per i libri per bambini e guide per viaggiare. Non mancano i grandi nomi come Hoepli, Lonely Planet, Loescher e Sellerio, ma un ampio spazio è dato anche alle piccole case editrici come Keltia, Efesto, Fusta, Spartaco e Miraggi. Duemilacinquecento relatori impegnati negli incontri letterari della cinque giorni più attesa dal 2019. Il titolo di quest’anno è Vita supernova, come a esprimere l’esplosione di nomi importanti che stanno gravitando nei padiglioni del Lingotto. Il logo è infatti una supernova cavalcata da Artemide. Qualcuno ci vede anche una colomba, come quella che annunciò la fine del diluvio, che annuncia la fine della pandemia. I libri salveranno il mondo. E a stare qui, viene da pensarlo davvero.
Libri, libri, libri e autori veri, in carne e ossa. Volete un po’ di nomi? Dacia Maraini, Moni Ovadia, Massimo Recalcati, Annamaria Testa, Javier Cercas, e Alberto Angela, che ci sarà oggi, alle 12.30, con una lezione che mescolerà scienza, umanesimo e storia e, sempre oggi, anche Carlo Verdone in versione amarcord, ripercorrendo eventi e ricordi del passato. Tra i cantanti che presentano i loro libri, Carlo Sangiorgi, Francesco Guccini, Max Pezzali e Cesare Cremonini. Ogni giorno Zerocalcare si dedica al firma copia: bisogna mettersi in fila e avere tanta pazienza; ci viene dato un numerino e con quello si ottiene un disegno di Zerocalcare che, mentre lo esegue, fa domande su chi siamo, da dove veniamo e perché siamo lì (ci ha raccontato che non tornerà più a Propaganda live, nemmeno se ritorna il lockdown)! Gli stand delle case editrici minori ci hanno appassionato: Prehistorica editore. Abbiamo comprato Fila dritto, gira tondo, di Emmanuel Venet, la storia di un malato Asperger che destruttura la sua famiglia apparentemente perfetta. Betti Editrice con Giro d’Italia in 70 picnic di Silvia Ceriegi che ci suggerisce dove trovare in Italia dei posti poco conosciuti per riprendere la bellezza del picnic e della convivialità. Gonzo Editore, Reclusi e contenti - 14 fumetti a distanza di sicurezza, sono storie famose, ma riviste, in tempo di covid. Sia gli autori che l’Editore erano presenti nello stand per intrattenere gli astanti, molto simpatici e accoglienti. Poi LaVieri editrice con Le parole della neve, una storia piena di emozioni con la neve che copre tutte le parole brutte e alla fine la gente ha solo voglia di dire le parole belle e non vi svelo quale sarà la prima parola che ridiranno. L’autrice è Chiara Nasi e i disegni, stupendi, sono di Valentina Maselli. La stanchezza si fa sentire dopo aver percorso quasi cinque chilometri all’interno del Lingotto per vedere e rivedere tutti gli stand, ma la cosa che sentiamo di più è la gioia di esserci, di essere di nuovo vivi, circondati di cultura e con un bel peso di libri da portare a casa.