LIVORNO. Qualcuno di loro, probabilmente, canterà di mestiere. Altri, quasi tutti, siamo pronti a scommetterci, lo farà solo in occasioni per loro amene, come feste o cerimonie. Resta il fatto che la seconda edizione del VocalContest, consumata ieri sera nei locali del circolo Il Vinile, a Livorno, zona Salviano, ha ancora una volta dimostrato, qualora le innumerevoli trascorse non bastassero, che le esibizioni dal vivo sono la cosa più bella che si possa fare alla musica e con la musica.
di Debora Banci
Quello che dovremmo cercare di fare in questo tempo di crisi (non tanto economica, ma esistenziale), dovrebbe essere cercare di cogliere il senso del cambiamento della struttura sociale nella sua complessità. Cogliere il significato e il valore di questa trasformazione in atto e quindi occuparsene invece di preoccuparsene è il primo passo da compiere, per aiutare ciascun individuo affinché possa entrare in contatto con la sua stessa dimensione di povertà interiore e di ricchezza interiore: uno spunto di riflessione può mettere in moto un giro di pensieri.
di Ebtehal Badawi Ali
"Nessuno nasce odiando qualcun altro per il colore della pelle, il suo ambiente sociale o la sua religione, le persone imparano ad odiare, e se possono imparare ad odiare possono anche imparare ad amare, perché l'amore, per il cuore umano, è più naturale dell'odio" (Nelson Mandela). La paura dell’Islam o dei musulmani è in crescita e questo genera grande confusione: chi sostiene la legittimità di tale paura, chi la propaganda o la manipola, chi la nega ritenendola pericolosa e dannosa non solo per i musulmani o per il mondo islamico, ma anche per la globalizzazione, la multiculturalità e in linea di massima per tutto lo scenario mondiale. Una confusione che alimenta la nostra ignoranza, che incoraggia la nostra avversità nei confronti dell’altro, che amplia il campo degli stereotipi e conforta il pregiudizio.
di Ebtehal Badawi Ali
Sono un gruppo poco più di dieci persone; anzi per la precisione sono giovani dai 18 ai 30 anni, tutti di prima e seconda generazioni. Così preferiscono definirsi. Fanno riunioni ovunque. Mi ha sorpreso l'intensità con cui parlano di immigrazioni, identità, integrazione, ma soprattutto di seconde generazioni. Mi dicono che l'associazione nasce da un progetto europeo promosso dall'Anci (Associazione nazionale comuni italiani), ormai concluso e che subito dopo la loro partecipazione a questo progetto hanno scelto di creare l'associazione. Hanno già creato un evento di debutto lo scorso ottobre per annunciare l'inizio delle loro attività: un evento di danza del ventre accompagnato da un aperitivo multietnico.
Il fatto che per dire alcune verità sull'azienda dove lavoro coscienziosamente da più di venti anni mi debba avvalere dell'anonimato, la dice lunga. Suggerisce di certo che queste verità sono state occultate finché si è potuto. Ma anche, e soprattutto, che non se ne può più.
Antonio Calabrò non c'è più. E' morto alcune settimane fa. Il suo progetto, anzi, i suoi progetti, però, continuano a vivere. Quelli partoriti dalla sua volontà e messi in pratica con la complicità della moglie Elisabetta e di altri volontari affascinati dal suo faticosissimo disegno: regalare a tutti, indistintamente, il diritto alla salute. E alla dignità.
di Luigi Scardigli
Benvenuto, Palomar. Il nuovo bimestrale, dell'omonima associazione, battezzato stasera al Palazzo dei Vescovi di Pistoia, in piazza Duomo, ricorda, ai meno giovani, i fogli di stagioni passate.
di Angela Diodato
Da molti anni desideravo andare in India, sedotta da questa terra povera, mistica e dai colori unici e ineguagliabili. Così, quando l'occasione si è presentata, non ho esitato un attimo.
di Alice e Mauro
Ci siamo sentiti come dinosauri, fin dall’inizio, fin dalla nascita.
Invece che sull’estinzione, sempre possibile e sempre prossima, abbiamo puntato sulla trasformazione.