di Luigi Scardigli
Gli Omini inziano a costellare di riconoscimenti il loro cammino. E ieri, a Milano, in occasione del Premio Ubu 2015, la giuria ha consegnato ai quattro moschettieri della poca lisse il Premio Rete Critica, per la sezione Spettacolo, motivando così la consegna.
La compagnia, fondata nel 2006, è oggi, in Italia, una delle poche formazioni corali che non si limita a sommare diverse competenze artistiche, ma le moltiplica a partire dalla centralità dell’attore. Il loro metodo di raccolta “sul campo” che fonde l’indagine antropologica, basata sull’osservazione del quotidiano e la ricerca drammaturgica, precipitata in una scrittura che concilia la filiera della drammaturgia classica con quella vernacolare e pop, negli ultimi esiti spettacolari ha saputo raccontare aspetti importanti dell’Italia dei nostri anni, attraverso una teoria di personaggi malinconici, disperati, esilaranti sostenuti da una comicità aguzza e corrosiva e da una recitazione credibile, precisa, minuta.
Per la categoria Progetto/Organizzazione, il Premio è stato assegnato a Case Matte di teatro periferico, mentre quello delle Stategie virali è stato vinto dalla compagnia Puglia Off.
A Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Francesca e Luca Zecchini le nostre fortissime pacche sulle spalle.
