di Luigi Scardigli

PISTOIA. Il 21 dicembre del 1873, alle 20,45 in punto, la piccola ma agguerrita comitiva composta da Fogg e il suo arguto servitore Passepartout è di nuovo a Londra, da dove era partita, alla medesima ora, il 2 ottobre precedente. La scommessa, di fare il giro del Mondo in 80 giorni, è vinta, con una delizia ulteriore: l’amore e il matrimonio.

 

Sara Bonaventura e Claudio Cirri, quelli del Teatro Sotterraneo, non smettono di divertire e divertirsi e appena tolti gli indumenti hip-pop di War Now! sono lestissimi ad indossare quelli fantastici dei personaggi di Jules Verne, da loro ampiamente riveduti, corretti e contaminati, da tutto quello che è praticamente successo da allora. Lo spettacolo, da stasera fino a sabato prossimo in scena in uno dei saloni di Palazzo Fabroni, a Pistoia, è un originalissimo lungosketch, impreziosito dalla colonna sonora live di Nadia Tirino al pianoforte - che potrebbe prendersi un po’ meno sul serio -, e da un Hannibal-Cannibal che cede di fronte a sole trecento sterline.

Lo riconosciamo: non siamo abbastanza obbiettivi, nei confronti dei due giovani attori, ma siamo anche contemporaneamente felici di essere spudoratamente partigiani nei loro confronti, inevitabilmente corrotti dall’originalissima simpatia delle smorfie dei due commedianti e dalla loro idea, a parer nostro, geniale, di affondare le unghie e la voglia di fare in un romanzo che già di per sé è riuscito a dare il via alla corrente fantastica e fantascientifica della letteratura.

Un Verne alle prese con i quiz televisivi, con gli imprevisti dei giochi da tavolo e con una serie di amene contaminazioni che non fanno che accrescere l’ironica suspence della trama, quella che si scioglie attorno alla scommessa fatta dal nobile, riservato e celibe Phileas Fogg con gli altri cinque soci del Reform Club di riuscire a circumnavigare la terra in soli 80 giorni.

Un romanzo suddiviso in quattro tappe, che si sono prolungate ben oltre i tempi tecnici del romanzo, visto e considerato che la partenza, da Londra, pardon, dalla Villa Lo Scornio, è successa in piena estate, a luglio, per poi fare tappa alla biblioteca San Giorgio (Yokohama) e poi al piccolo Teatro Bolognini (New York).

Lo spettacolo, riservato a pochissimi fortunati (la sala non può ospitarne più di una trentina per volta) sarà replicato fino a sabato prossimo, sempre nel magnifico salone del palazzo pistoiese, con una scenografia minimale ma funzionalissima e un pavimento sul quale è facilissimo scivolare; un po’ meno ballare.

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