PISTOIA. Dopo averla scritta è digerita, Edoardo De Filippo, Non ti pago, decise di inserirla tra le cantate dei giorni pari: troppo mansueta per essere annoverata tra quelle dei giorni dispari. Pari o dispari, però, il risultato è il medesimo, anche se al posto di Edoardo o del figlio Luca, nei panni di Ferdinando Quagliuolo, ci si mette Gianfelice Imparato, un veterano della compagnia napoletana, chiamato a sostenere il ruolo del visionario gestore del banco del lotto partenopeo proprio di recente, a causa dell’improvvisa morte di Luca De Filippo. La moglie però, Carolina Rosi, resta lì, perché loro, gli artisti veri, lo sanno che lo spettacolo adda continuà.

 

Il Teatro Manzoni, alla prima del venerdì, è pieno. La commedia è una di quelle a impatto sicuro, rodato; la recente scomparsa di Luca De Filippo ha aggiunto un briciolo di emozione in più, per non parlare degli applausi, vibranti e prolungati, che la compagnia ha ricevuto due settimane prima al debutto regionale alla Pergola di Firenze. La storia è antica e nota. Ferdinando Quagliuolo non riesce a darsi pace che suo padre, moto due anni prima, abbia rivelato in sogno una quaterna secca prelibata, 1, 2, 3 e 4, ma non al figlio, bensì al futuro genero, che grazie alla sua sfacciata fortuna ha già inanellato, nel tempo, una serie di vincite consistenti, proprio al Lotto. Ferdinando Quagliuolo però dice che la vincita spetta a lui, perché suo padre, defunto, ignorando che in quella casa non ci vivesse più il figlio ma il suo commesso, il giovane Bartolini, aspirante sposo di sua figlia, abbia rivelato la fortunata quaterna alla persona sbagliata.

Su questo malinteso, surreale e indifendibile anche dal più scanzonato Azzercagarbugli, si muove tutta la commedia, mandata in scena un’infinità di volte e che anche con questo cambio improvviso di protagonista ha reso con pari intensità. Del resto, è la linfa di Edoardo che è veramente dura a morire, così come la teatralità e la gestualità della lingua napoletana, due ingredienti che sembrano essere nati insieme alle loro rappresentazioni.

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