di Luigi Scardigli

MONSUMMANO (PT). Abbiamo chiuso gli occhi, e non per stanchezza, e ci siamo immaginati di essere in macchina, alla guida di una confortevole vettura, alimentata a diesel. Eravamo sull’autostrada, poco dopo Bologna, diretti a Venezia. Un sabato sera qualsiasi, né freddo, né caldo, in viaggio verso il nulla, gita utile a tenerci lontano dalle beghe quotidiane, ma senza una precisa destinazione. Nello stereo, acceso, un Cd prestatoci, proprio per l’occasione, da un caro amico, uno di quelli che conosce i nostri gusti, preziosi, ma non aprioristicamente selettivi: una gemma radiofonica registratata alla chetichella durante un programma notturno.

 

E ci siamo lasciati trasportare, con una mano appoggiata sul volante, l’altra con una sigaretta tra l’indice e il medio e gli occhi, sornioni, sulla strada, tutta a diritto, nel bel mezzo della Pianura Padana, ad una velocità da crociera, 120 chilometri orari. Traffico, quasi inesistente e paesaggio, nell’oscurità, appiattito dal nulla che c’è anche di giorno al da qua e al di là della carreggiata. Il sottofondo musicale è offerto da una micro band di altissimo respiro: Michele Fazio al piano, Marco Loddo al contrabbasso e Andrea Sciommeri alla batteria, che sciorinano brani popjazz di loro produzione, un sound gradevolissimo che risente di tutto ciò che artisticamente può contaminarlo, ma senza perdere la dignitosissima identità. Tra un motivo e un altro, un crooner affascinante, Sergio Rubini, che sciorina e incastra alcune storie della sua Puglia, anzi della sua Grumo Appula, paesino contemplato non da tutte le cartine geografiche, ad altre di estrazione partenopea, del più grande maestro di tutti i tempi, Eduardo (De Filippo si può anche non scrivere). Nel giro di un paio d’ore scarse, quasi per magìa, arriviamo alle porte di Venezia, senza nemmeno essercene accorti. Il viaggio non ha offerto alcun contrattempo, il clima è restato immutato rispetto alla tabella atmosferica della partenza. Un tragitto ideale, reso ancor più piacevole da quel sottofondo meraviglioso che è stato puntellato dalla musica dei tre professori e dalla saudade del loro cantastorie. Quando il Cd è finito, abbiamo riaperto gli occhi e ci siamo uniti al coro degli applausi che il pubblico del teatro Yves Montand di Monsummano, nelle propaggini di Pistoia, stava tributando ai quattro artisti in scena, che avevano, proprio in quel momento, terminato di rappresentare Sud, ultimo appuntamento stagionale dell’ala valdinievolina dell’Associazione teatrale pistoiese. Se trovate il Cd, acquistatelo e custoditevelo nella vostra autovettura: per il prossimo viaggio, senza destinazione, che vi accingerete a fare, ve ne consigliamo l'ascolto, come sottofondo.

 

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