di Luigi Scardigli

PERUGIA. Al termine della rappresentazione, a trenta minuti scarsi dalla mezzanotte dell’ultimo dell’anno, il pubblico che ha gremito il teatro Morlacchi di Perugia non è proprio soddisfatto. Nudi e crudi, però, non ha tradito le attese: la storia di Alan Bennett, tradotta per l’occasione da Edoardo Erba, è quella e scendendo nei dettagli teatrali, la coppia sul palco è perfettamente miscelata. Paolo Calabresi, mister Ransome, l’avvocato, è un perfetto lord inglese; Maria Amelia Monti, lady Ransome, la moglie, perfettamente succube del marito, anche se… Nicola Sorrenti è la voce fuori campo, il narratore, l’inquilino del piano di sotto, l’assicuratore, quello che stimerà in centomila sterline il danno subìto dal furto che i coniugi hanno tristemente dovuto constatare al rientro in una sera di febbraio, da una rappresentazione teatrale di Mozart, che è la passione più grande di mister Ransome.
In casa, non c’è più nulla; hanno rubato tutto. Anzi, non si tratta di un furto, ma di una ripicca, che è quella che l’ex convivente dell’inquilino del piano di sotto, uno pseudo omonimo, Ranson, ha deciso di ordire ai danni della sua metà, ordinando lo sgombero e il parcheggio al deposito dell’intera mobilia, da lei, architetto, studiata nei minimi dettagli. I facchini però si sono sbagliati e invece che ripulire casa Ranson, sono andati al terzo piano, dai coniugi Ransome. Sull’onda di questo contrattempo, apparentemente spiacevole, ma che offre, ai coniugi, fino ad allora schiavi del loro stile di vita, una grandissima opportunità, si muove tutto lo spettacolo. Che è perfettamente sintonizzato sulle lunghezze d’onda dell’autore, che proprio su questi fraintendimenti fonda la propria commedia. Che è una denuncia, soffice, all’abitudinarietà e un invito, altrettanto sottile, a lasciarsi andare alle passioni più naturali, anche se spesso stridono con quelle maschere che ci siamo costruiti per non farci riconoscere. Un quadro familiare inglese di una coppia benestante protestante e conservatrice nella quale Paolo Calabresi esalta la falsa e apparente rigidità morale del mister e Maria Amelia Monti, a sua volta, quella della lady, vittima, silente, del rigore coniugale, un addomesticarsi semiserio alla direttive dell'uomo di casa, in un ruolo - quello della sempiterna svampita che arlecchinamente si confessa burlando - sul quale, da sempre, ha costruito la propria immagine spettacolare, tanto a teatro, quanto al cinema e soprattutto in televisione. Ieri sera, per la notte di San Silvestro, quarta e ultima replica di Nudi e crudi, che segna lo spartiacque tra il 2016 e il 2017 della stagione di prosa del Morlacchi, la direzione del Teatro non poteva certo esimersi dal festeggiare, con i suoi appassionati e fedeli spettatori, la fine dell’anno vecchio e dare il benvenuto al nuovo. Lo ha fatto distribuendo, al termine dello spettacolo, pasticcini, salatini, frutta e spumante, una festa alla quale si sono poi aggiunti, proprio alla mezzanotte, anche i tre protagonisti. Chissà che nervi, per gli spettatori delle tre serate precedenti, quando avranno saputo di questo fuori programma; che visto il calendario, non poteva non essere contemplato.
