di Barbara Andreoli

ROMA. Un grande classico del teatro del ‘900, tradotto da Gian Renzo Morteo, torna in scena, a Lo Spazio di via Locri, a Roma (San Giovanni), con la minuziosa regia di Fabio Galadini, sottolineando l'attualità di gran parte della produzione del teatro dell'assurdo. È La Lezione di Eugene Ionesco, dedicata a Alessandro Fersen: un pezzo di grande letteratura teatrale tanto rivelatorio quanto poco visto in Italia. Perché, mentre a Parigi, insieme a La Cantatrice Calva, al Théâtre de la Huchette ogni giorno il capolavoro di Ionesco è messo in scena e riproposto alle nuove generazioni, sembra che Roma da tempo si sia dimenticata di questo autore francese.

L'operazione di Fabio Galadini - che in scena ritroviamo come protagonista al fianco di Erika Rotondaro e Simona Meola – è quindi coraggiosa e al tempo stesso precisa, puntuale e fedele al testo, per riproporre senza alterazioni la profondità e l'attenzione al linguaggio: provocatorio, falso, mendace nella sua stessa assunzione di verità. Sul palco, Simona Meola e Fabio Galadini appaiono indubbiamente più padroni della loro arte rispetto alla giovanissima protagonista Erika Rotondaro, forse ancora acerba; nonostante questo, lo spettacolo rimane efficace e ben riuscito, in grado di colpire nel segno e attualizzare il messaggio di Ionesco. Una nota di merito va alla drammaturgia spaziale che sfrutta nella sua complessità l'originale palco del Teatro lo Spazio, circondando lo spettatore in un immaginario salotto di metà ‘900. Si replica fino a Domenica prossima, 19 febbraio.

Pin It