di Alessandra Pagliai

 

FIRENZE. Col Ku Klux Klan, l'organizzazione segreta nata negli Stati Uniti e tutt'ora in attività (sic!), i nostri eroi hanno solo l'assonanza, e che consonanza. Gli ideali discriminatori qui non c'entrano? l’omofobia, l’anticomunismo, il segregazionismo, il razzismo? forse si. Nella cerimonia di iniziazione il KKK declama che L’uguaglianza sociale dovrà essere bandita per sempre. Nella storia disperata di Gabriele Di Luca infatti l'omogeneità sociale è inesistente. La piccola comunità di senzatetto di cui si narra vive recintata e ben lontana dai ricchi. La sopravvivenza è il loro affare. E anche fra loro vige la distanza per quanto allo stretto, ma non l'indifferenza. La vita, nella versione tragicomica della Carrozzeria Orfeo, è raccontata al presente, il nostro, nessuno escluso. Siamo gli spettatori di una pièce che va in scena ogni giorno sotto gli occhi di tutti, nostro malgrado, basta avere gli occhi. Come scriveva José Saramago, Se puoi vedere, guarda. Se puoi guardare, osserva.

È bravo Gabriele Di Luca e Compagnia bella, la Carrozzeria Orfeo. Eppoi c'è l'acqua, a rincarare la dose di realtà che pervade l'ottima drammaturgia. In tutto il mondo è stata privatizzata e chi è escluso dall'utilizzo del bene comune e primario? Sì, la parte debole dell'umanità, debole come quel 54% di elettori che al Referendum italiano del 2011 si disse contrario alla sua privatizzazione e di cui nessuno ha però tenuto conto. Si ride certo e ripetutamente fino alle lacrime al cospetto di Cous Cous Klan, amaramente. È come se tutti vivessimo in quel parcheggio degradato, in quelle roulotte fatiscenti trovando che ci sia qualcosa di meraviglioso nella disperazione, nell'ultimo luogo dei vivi. Che bellezza questa armata Brancaleone, fa venir voglia di vedere il seguito, finché il bene trionferà. Bravi tutti: Angela Ciaburri, Alessandro Federico, Pier Luigi Pasino, BeatriceSchiros, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi, bella la voce fuori campo di Andrea Di Casa che ci vuole resistenti e resilienti. Efficaci e dunque belle le scene di Maria Spazzi, i costumi di Erika Carretta, come le musiche originali di Massimiliano Setti. Tutti in simbiosi. Cous Cous Klan di Gabriele Di Luca, che ne cura anche la regia insieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, resta in scena fino a domani, 16 marzo, alle 21, al Teatro di Rifredi, a Firenze

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