di Stefania Sinisi

SESTO FIORENTINO (FI). Enrica Pecchioli e Giulio Mayer, interpreti e narratori sensibili di un’Italia scomparsa attraverso le fiabe popolari, rielaborano e ripercorrono le storie più famose della nostra tradizione con la delicatezza e la mimica dei poeti ambulanti, che non scomparirono affatto, ma che restarono per secoli nascosti nelle strade e nelle piazze di città e villaggi, cantando canzoni originali, rielaborando e diffondendo leggende, esaltando luoghi santi e personaggi eroici, ma oggi dimenticati e sorpassati dalle moderne tecnologie e nuove attrazioni. Per questo al Teatro La Limonaia di Sesto fiorentino, all’interno del Progetto Intercity Young, è andato in scena Italia in Fabula (regia e drammaturgia Enrica Pecchioli, in compagnia, sul palco, di Giulio Mayer e con le scene, le luci e i costumi affidati a Francesca Leoni), con il preciso intento di voler valorizzare, rivolgendosi a un pubblico giovanissimo, conoscenza e narrazione in modo originale, diverso, immedesimandosi nei personaggi così che i due attori reciteranno divertendosi e divertendo sia grandi che piccini trasportando gli spettatori in mondi incantati.
Una drammaturgia tutta dedicata ai più piccoli, spettatori in erba, raccoglitori e sperimentatori di nuove emozioni, menti libere, aperte e curiose. Enrica Pecchioli ha raccolto una sfida coraggiosa: quella di contrapporsi per una volta alla tv, ai videogame, per far sì che i più giovani si possano nuovamente innamorare delle arti magiche del teatro: l’ha fatto in maniera superba attraverso tutta l’energia e la genuinità teatrale che la contraddistingue. La musica in sottofondo di Domenico Modugno, Nel blu dipinto di blu, introduce in scena Italo (Giulio Mayer), goffo e buffo personaggio, che trasporta un altrettanto ingombrante e buffo carretto, dove al suo interno sono custoditi incanti, magie, spuntini e malvagità, che a volte porteranno a sorprendere, altre a spaventare gli spettatori più piccoli, ma che comunque riusciranno a rimanere concentrati e ad identificarsi nella cattiveria di naso d’argento o nella furbizia della scaltra sorella, che porterà in salvo tutte le altre prendendosi gioco perfino del Diavolo. E molte altre storie in un susseguirsi di battute e risate che coinvolgeranno il piccolo pubblico in sala che si sentirà spinto spontaneamente in maniera naturale perfino a salire sul palco nella scena finale; alcune bambine giocheranno a campana ed è proprio in quel momento che accadrà qualcosa di irreale. A loro si uniranno tutti, i piccoli spettatori allegramente coinvolti, attratti dal palco e dalle storie, saliranno in scena per assaporare quell’emozione e quella magia che si è propagata davanti a loro e che custodiranno come nuova esperienza di conoscenza.
