di Wijdane Boutabaa

SCANDICCI (FI). È il 24 settembre e sul palco del Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci ci sono solo una tenda, due sedie e due persone che interpretano ben quattro personaggi. Saverio La Ruina, regista e attore, prende le vesti di Mario, un italianissimo vedevo che a causa di un terremoto, vede casa sua, che, come molte case altrettanto italianissime, era appartenuta prima a suo padre e ancor prima a suo nonno, tramutarsi in macerie e polvere. Mentre Chadli Aloui, interprete dalle origini nordafricane, deve immedesimarsi in un suo connazionale, Saleh, come Mario vittima del sisma, e col quale dovrà condividere il poco spazio circoscritto da una tenda bianca. All’inizio, ci si siede e si inizia a guardare questa precisa rappresentazione di una storia frutto della mente del regista. D’un tratto e senza soluzione di continuità, ci si trova però catapultati nella vita vera degli attori-persone che prendono il posto delle maschere di scena. La rappresentazione diventa un tentativo da parte di Saverio La Ruina di dar letteralmente voce a una minoranza, che in quanto tale trova sempre le più grandi difficoltà a farsi intendere. E così gira il riflettore sull’attore Chadli, lasciandogli tutto lo spazio per dire la sua su una questione che lo riguarda tanto da vicino e da tutta una vita.

Avere un’idea di qualcosa è quel meccanismo tipicamente umano, la cui utilità è simile a quella di una mappa. Sintetizziamo milioni di complicatissime informazioni, trasfigurandole, per averle più facilmente a portata di mano. Così facendo, riusciamo a navigare la vita in modo un po’ più semplice, senza per forza doverci fermare a considerare ogni singola variabile se non necessario. Il dono della sintesi appunto. Quando però, come racconta Chadli Aloui da sopra il palco, i tappeti volanti e le mille e una notte, che fino a non moltissimo tempo fa, racchiudevano al loro interno l’idea di Medio Oriente, si sono trasformati in missili, la sintesi ha iniziato ad arrecare danno a molti. Il messaggio di Chadli è diretto. Chiede ai sensibili, ovvero a coloro che intendono sentire, di fermarsi e riflettere su come questo strumento venga di fatto impiegato. Ecco, quando ce ne serviamo per inquadrare gli esseri umani (in particolare quelli che come me e come lui arrivano dalla parte sbagliata del Mondo) trasformandoli in caricature, e convincendosi di sapere già tutto sul loro conto, si contribuisce a rendere la vita delle persone un terremoto. Così facendo si crea, da un lato, una Norma e sul fronte opposto un qualcosa di Altro, che è tale in quanto non conforme. Un effetto per cui le persone che rientrano nella cerchia del Noi percepiscono e trattano diversamente chi fa parte del loro stesso gruppo e chi invece viene identificato come componente di un gruppo estraneo. I tappeti volanti sono diventati missili, e questo ha una ripercussione tangibile sulle vite di tantissimi che con i missili non hanno nulla a che vedere.

Pin It