di Adriana Casalegno

NAPOLI. Seduti al Teatro Area Nord nella negletta periferia napoletana, aspettiamo i ballerini. In mano abbiamo un foglio su cui rispondere alla domanda: quale è la tua vergogna? In testa indossiamo una corona d'oro con una stella: happy new shame. Sul palco, illuminato da neon blu e bianchi, arrivano quattro donne e un uomo, occhi accesi, altezze e misure diverse, biancheria intima personalizzata, pellicce dai colori scuri, taglie diseguali. Veniamo catturati da una danza potente, da un ritmo cadenzato, da una luce intermittente. I performers si fermano, ci dicono i loro nomi, i paesi di provenienza: Italia, Giappone, Macedonia. Con i loro corpi che si intrecciano, si districano in movimenti grotteschi e liberatori, ci racconteranno contesti di vergogna personale, collettiva, sociale, dal Farking al decalogo per l'uccisione dei cani, alla Shame Parade. Gradevolissima la musica, dalla lirica al pop. Sono passaggi profondi e leggeri, seri e ironici. La quarta parete viene bucata con domande dirette agli spettatori, esortazioni a raccontare le proprie vergogne, con l'invito a sperimentare il contatto tra persone che non si conoscono: guardarsi negli occhi, baciarsi, abbracciarsi. Ogni indicazione ci lascia perplessi, poi, divertiti.
Humana Vergogna (che deve la creazione artistica ad Antonella Lallorenzi, Mattia Giordano, Mariagrazia Nacci, Simona Spirovska ed Ema Tashiro, i costumi a Lia Zanda, la consulenza per i testi a Jeton Neziraj e la direzione tecnica e delle luci ad Angelo Piccinni) è uno spettacolo che unisce teatro e danza, i testi arrivano in voce e movimenti. Il lavoro del corpo è continuo, ogni performer ha le sue caratteristiche, tutti assieme compongono un'unità. In ogni racconto le voci tenui e i gesti appena accennati crescono, ci incalzano, via via ci avvolgono e ci travolgono in ritmi orgiastici. È un processo creativo nato da incontri con comunità sociali, la Casa Circondariale di Matera, scuole medie e superiori, secondo il metodo di ricerca scelto dagli autori Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti, che sono anche gli inventori e i drammaturghi. La compagnia teatrale Petra di Satriano Lucania è il partner attuatore e responsabile del progetto Poetica della Vergogna inserito nel programma ufficiale di Matera 2019, Capitale Europea della Cultura. E Matera, denunciata da Togliatti nel 1949 Vergogna d'Italia, con Humana Vergogna continua il suo riscatto. Il Teatro Area Nord ha presentato lo spettacolo nel concept CONFINIAPERTI. Situato a Piscinola, il quartiere di periferia che confina con Scampia, in quei territori, in parole povere, in cui vivere e sopravvivere diviene faticoso ogni giorno che passa, è considerato il Teatro della Periferia e della Resistenza. Lo stabile di cemento su cemento faceva parte di un centro polifunzionale abbandonato che veniva indicato come posto surreale, ottimo set per foto e film drammatici. Lello Serao, della direzione artistica assieme ad Helenia De Falco, lo ha pian piano messo in agibilità. È da tempo luogo di incontro, confronto, parte integrante della vita quotidiana. Gli spettacoli sono esperienze di cambiamento per chi li rappresenta e per chi vi assiste. Ci siamo arrivati col Polibus, la navetta messa a disposizione dal Comune di Napoli. Nel viaggio, uno scambio tra noi. Inizia l'avventura teatrale.

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