di Stefania Sinisi
FIRENZE. Ore 5:30: circolano molte auto sotto casa e a velocità esorbitanti; c’è qualcosa di inconsueto: lo scorrere dei tram, gli autobus di linea nei viali, le ambulanze, li distinguo tutti molto bene, un gran via vai, sento anche alcuni motorini e tutto questo non accadeva da molto tempo, è ancora buio, solo tra un’ora inizierà a schiarirsi. Gli uccelli fischiettano spensierati e sembrano non curarsi di quello che accade loro accanto. Ho avuto un incubo e ora preferisco attendere l’alba. I nostri giorni scorrono lenti, tutti apparentemente uguali, un senso claustrofobico di depressivo esistenzialismo mi attanaglia la gola, ho bisogno di uscire sul terrazzo alle ore più strane del giorno e della notte, mi manca l’aria, mi sento soffocare. Mi immergo nella vasca per affogare il mio senso di inquietudine. Non riesco ad accettare questa vergognosa pandemia. Siamo piombati nel realismo puro e semplice nel modo più atroce e assurdo che ci poteva mai capitare.
Le cose accadono senza un preavviso, senza un invito formale, le situazioni si presentano e tu le devi solo affrontare, devi solo reagire. Ma se io fossi già stanca e non avessi la forza per reagire, se la vita tanto bella, mi avesse annoiato con i suoi perfidi giochetti? Adoro i fiori. Loro trovano la forza di nascere, crescere, splendere e anche di sfiorire e spengersi senza rimorsi, senza rancori, senza l’illusione di false promesse. Prima che arrivasse Covid-19 avevo comprato delle gerbere per il mio animo; me ne prendevo cura, perché è questo quello che si fa quando si ama: si è riconoscenti a qualcosa e a qualcuno che ti rende felice. Ancora suoni di ambulanze che fluttuano nell’aria. Oggi le mie gerbere sono tutte morte. Le campane suonano. Ho sognato di essere nell’abisso, ho sognato di non avere aria nel mio corpo, ho realizzato di non aver ancora avuto ciò che voglio dalla Vita. Il mio insostenibile dolore è rivolto a chi nella più cupa solitudine e nella più soffocante paura ha dovuto accettare di aver ancora da realizzare molte cose, ma di non poter più averne il tempo e di non poter avere più alcuna alternativa. Le nostre azioni fanno la differenza; prendiamoci cura di chi amiamo, sempre!