di Ilaria Giannecchini
CAPANNORI (LU). Premetto che questo è il punto di vista di una persona fortunata, nonostante la situazione: vivo con i miei genitori, in casa sì, ma circondata dall’affetto, siamo tutti in salute e abbiamo un tetto sulla testa e cibo ogni giorno. Per cui posso ovviamente permettermi di poter parlare così. Mi dispiace per tutte quelle persone a cui mancano in questo momento queste cose, che sono la base per poter avere una vita serena e gli auguro tutto il bene e un futuro prospero. Fatta questa premessa posso parlare della mia percezione delle cose e di come io ho preferito impiegare il mio tempo. La situazione è sicuramente complicata e, come tutte le situazioni complicate, tira fuori ed esalta tante sfaccettature, i lati caratteriali di ognuno di noi. Le persone sono molto impaurite e secondo me questo è dovuto, oltre alla situazione in sé con cui ci stiamo confrontando, anche a un eccesso di informazioni. La caccia all’ultima notizia (quasi sempre negativa peraltro) e la confusione delle informazioni contrastanti tra loro, hanno portato in questi mesi alla confusione totale e star dietro a tutto questo leva energia, sfinisce fisicamente e mentalmente. Per questo ho deciso già dai primi giorni di non confondermi troppo con tutto questo caos. Preferisco la musica che, con il suo ordine e la sua disciplina, dà più libertà di quello che si pensi. Il tempo a disposizione in questi giorni è enorme e di alta qualità: tante giornate libere da poter suddividere come preferisco, tra lezioni, studio della tecnica, dell’improvvisazione, ascolto, pianoforte, ampliamento del repertorio.
Vivo questo momento come un’opportunità per poter crescere musicalmente e me lo gusto in ogni passaggio. D’altra parte il viaggio è la parte più entusiasmante, no? Mi mancano i concerti, stare con i miei amici musicisti, fare lezione a scuola, fare attività fisica all’aperto, pattinare (il mio hobby preferito) o andare in pasticceria a mangiare dolcetti e prendere un caffè (altro mio hobby preferito), ma mi rendo conto che questo momento può essere davvero un’occasione dal valore inestimabile, considerando anche che non sarà così per sempre! La musica è stata ed è tuttora una delle cose più preziose che ho. Niente mi emoziona di più della musica, da sempre. Per questo ho scelto di dedicarmici e farne il mio lavoro. Questa situazione socialmente ed economicamente complicata ha messo in evidenza la fragilità della condizione di lavoro di tutti, anche degli artisti. Sono molto dispiaciuta del fatto che l’artista sia una figura che non gode della dignità che merita. Personalmente, dedicarmi all’arte, alla musica, significa aspirare, nel massimo delle capacità personali, a creare bellezza. Che sia attraverso il canto, uno strumento, un pennello, il corpo, la parola, credo che ogni artista cerchi di spargere in qualche modo bellezza nell’aria. Detto così, sembra semplice, un atto naturale e spontaneo, ma non è mica così facile. Basta provarci per capirlo. Alzarsi ogni mattina e avere come obbiettivo il cercare di creare bellezza non è una sfida da nulla; ognuno si confronta con i propri limiti e a volte lo scoraggiamento è dietro l’angolo. Ogni giorno è un labor limae incredibile. Non si nasce imparati e, anche se alcuni possono avere doti naturali incredibili, ci sarà sempre un ideale di bellezza più alto da raggiungere in una bellissima ma impegnativa rincorsa continua! Quella nota può essere sempre più bella, più coerente, più eufonica, più dolce, più potente, più morbida, più incisiva, più leggera, più forte, più precisa. Questo è il lavoro dell’artista: provare, valutare, pensare, osservare e osservarsi, riprovare, cambiare, sostituire. Tutto per cercare di restituire bellezza il più possibile quando starà a lui fare musica. Ecco, io vorrei che le persone capissero il valore di questo lavoro: l’artista si deve svestire dell’idea che si porta dietro di bohemien svogliato e squattrinato. Spero che gli venga riconosciuta la dignità che merita. Dopotutto, chi fa il musicista, ogni mattina si sveglia e studia, così come fa un aspirante medico o avvocato, no? Il mondo è bello perché ci sono tante persone con attitudini diverse che fanno cose diverse. Così la società è ricca; pensiamo se tutti facessero gli avvocati, il medico o il falegname. Che mondo sarebbe? Molto più povero sicuramente, oltre che difficile da gestire. Si potrebbe dire che la loro professione sia più utile nel mondo e rispondo così. L’arte ha un valore in sé inestimabile: è ricchezza, ma se questa ragione da sé non basta, proviamo a fare una prova immaginativa. Immaginiamoci un mondo senza concerti di nessun tipo, di andare in discoteca e ballare scatenandosi nel silenzio o di guardare un film senza la musica. Anzi, immaginiamoci che i film non esistano proprio, perché gli attori sono artisti, gli sceneggiatori pure, i costumisti anche. Alla televisione le pubblicità sarebbero fatte come? Urlando in un megafono alla vecchia maniera? Perché anche gli spot per prodotti che producete o vendete sono creati da team di direttori artistici, copywriter, grafici, designer, artisti in sostanza. E contengono musica. Capite? Concludo dicendo che spero che questo periodo sia utile per comprendere veramente che la società si regge su tutti gli individui, tutti siamo necessari per cui è importante riconoscere la dignità e il ruolo di tutti.