di Luna Badawi

PRATO. Un venerdì sera qualunque di una pandemia oramai cominciata diversi mesi fa. Tutti armati di mascherina, disinfettante e distanziamento, ma non sono le uniche cose che ci portiamo dentro la sala del teatro, il Magnolfi, di Prato. La verità è che siamo la somma di tante vite vissute fino ad oggi, incontrati per caso (ma tanto il caso non esiste) in un’unica stanza, insieme alle nostre maschere esteriori e interiori, le nostre fragilità, le nostre paure, il nostro senso di colpa e il nostro timore di cambiare. Ci siamo incontrati per caso (ma tanto il caso non esiste) per sentire parlare della vita. Lo spettacolo di Amor Vacui, scritto in condivisione da Lorenzo Maragoni, Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo e Michele Ruol e interpretato con sincera emozione e bravura teatrale da parte di Andrea Bellacicco ed Eleonora Panizzo, pone al centro il tema del come si vive con sé stessi. Una persona può passare la sua vita a fare lo stesso lavoro, stare nella stessa relazione, vivere nella stessa città, senza mai farsi domande.

Poi a un certo punto fa come un passo indietro, o di lato, si guarda da fuori e si chiede: perché sono qui? Qualunque domanda poniamo alla vita rimane appesa nell’universo. La vita non è programmata per risponderci a voce, ma questo non vuole dire che non ci risponde a suo modo. Non possiamo chiedere alla vita se stiamo andando bene nel nostro percorso, se è il caso di fare qualche modifica di programma o se non siamo bravi a vivere. Tanto, lei non parla mai. Lei non dice mai niente. Un po’ come diceva la grande Nada, nella sua senza un perché. Tutta la vita è il primo spettacolo di una trilogia che ha come tema tre domande esistenziali: come si vive con sé stessi, come si vive con gli altri e che senso ha una vita con la morte alla fine. In attesa della risposta alle altre due domande dei prossimi spettacoli possiamo concentrarci a risolvere il mistero della prima: Noi, come viviamo con noi stessi? Che fantasmi abbiamo dentro la testa? Quali scelte vorremo fare, ma ci sentiamo oramai fuori tempo massimo? Beh, la vita è una, ed è sempre tutta alle nostre spalle: è sempre tutta davanti a noi. E’ sempre e solo UNA vita, per tutta la VITA.

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