LA FRONDA dei disfattisti, con il trascorrere degli anni e delle edizioni, si è andata via via scemando; alcuni dei più ostici e refrattari sono morti; altri, invecchiati e afflitti da acciacchi, ma molti, la stragrande maggioranza, ha capito bene che questo Festival Blues, allora Blues’In, fosse, in realtà, un uovo dalle galline d’oro e che ne valesse la pena, per tre giorni su trecentosessantadue l’anno, sopportare qualche timido contrattempo. Domani, tredici luglio, quella meraviglia di piazza del Duomo, già impegnata con due concerti-faro, ospiterà la 39esima edizione del Festival musicale di Pistoia. Non sarà, probabilmente, la migliore, ma noi che le abbiamo viste tutte, vi diciamo che siamo contenti ed emozionati di sapere che anche quest’anno, Pistoia, sia ancora una volta inserita nel panorama mondiale degli eventi musicali. Quest’anno poi, che dopo alcune stagioni sperimentali (da un punto di vista squisitamente logistico, non sonoro), il Festival tornerà a indossare l’abito che più gli si addice; quello della festa lunga settantadue ore, con la città letteralmente invasa da mercatini ambulanti, colori, odori, gente di ogni razza e ceto. Tra questi, come accade ovunque si concentri una moltitudine di persone, è facile che cercheranno di infiltrarsi – e fare affari – anche loschi individui: ma loro non sono contemplati dalla Festa, ma, ci auguriamo, assicurati alla Giustizia. A quelli che invece, nonostante tutto e a prescindere, si ostineranno a osteggiare l’evento, rivolgiamo un caloroso invito: andate al mare; il meteo garantisce, da venerdì a domenica, gradevolissime temperature balneari. È vero, tale precedente demagogico suggerimento spolvera odiosi sinistri figuri, al di là di ogni inspiegabile prescrizione, ma questo Festival, a noi, ci piace, perché, per almeno tre giorni l'anno, per noi, è festa, perché a noi ce piace ‘o blues!

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